Prendere appunti vs Produrre appunti
Un aspetto fondamentale del processo di apprendimento e studio è la produzione di appunti.
Prendere appunti è diverso da produrre appunti e la differenza tra i due verbi riguarda il ruolo e il processo coinvolti nel rielaborare le informazioni ascoltate in una lezione.
“Prendere appunti” si riferisce all’atto di scrivere o annotare informazioni mentre si ascolta una lezione. L’obiettivo principale è catturare concetti importanti, fatti rilevanti e dettagli significativi ed è utile a mantenere traccia delle informazioni e facilitare la revisione successiva. Ma dobbiamo fare molta attenzione perché può rivelarsi un’attività passiva (es. “scrivo tutto quello che dice il prof, anche se non capisco, poi a casa sistemerò il tutto). In questo caso non è particolarmente utile perché, se non hai compreso fin da subito i concetti fondamentali, farai più fatica a ricordarli in un secondo momento.
“Produrre appunti” è un processo più creativo dove si inserisce la tua personale interpretazione, rielaborazione e sintesi delle informazioni ascoltate. In questa fase il tuo cervello si attiva attraverso le domande che ti poni, le parole chiave che scegli di memorizzare e ti prepari per la fase successiva.
Abbiamo scoperto l’importanza di produrre appunti grazie al metodo di studio efficace e organizzato, ideato da Alessandro De Concini (insegnante, divulgatore e formatore), chiamato P.A.C.R.A.R., che riassume le 6 fasi del metodo di studio definitivo:
- Pianificazione
- Acquisizione
- Comprensione
- Rielaborazione
- Applicazione
- Ricordo
Ognuna di queste fasi andrà applicata in modo diverso a seconda della materia e dell’argomento specifico e l’importante è seguire l’ordine in cui sono state presentate.
L’arte di produrre appunti appartiene alla 4^ fase: LA RIELABORAZIONE. È la fase centrale del metodo di studio e il momento in cui entri in gioco davvero ponendoti domande, prendendo decisioni e aggiungendo creatività, sintesi e organizzazione al tuo processo di apprendimento.
Oggi ci soffermeremo su questa fase e ti mostreremo quale approccio avere di fronte all’apprendimento, quali sono gli strumenti corretti per produrre appunti e i 3 metodi da utilizzare nelle tue prossime lezioni.
Infine ci chiederemo: dopo aver prodotto gli appunti cosa si fa?
Approccio critico
Avere un approccio critico durante la rielaborazione di un argomento è fondamentale per assimilare al meglio i concetti e ricordarli più a lungo.
Puoi partire dall’argomento trattato e:
- porti domande e curiosità
- usare come guida le “5w” del giornalismo: who, what, where, when, why
- pensare a cosa potrebbe chiederti il professore durante l’esame
Tieni presente che le domande sono il timone dell’attenzione perché la mente attiva la ricerca e il passaggio creativo. Ovviamente devono riflettere un’utilità pratica e non solo una conoscenza teorica.
Una buona abitudine potrebbe essere quella di domandarti: “Cosa posso imparare da ciò? Cosa posso cambiare?”
Gli strumenti per gli appunti
Quali sono gli strumenti che servono per prendere appunti efficaci?
- parole chiave, un elemento che apre un gruppo di ricordi. Affinché ciò funzioni la parola chiave deve essere singola e sintetica, quindi niente frasi. Può darsi che, mentre studi, tu abbia bisogno di utilizzare più di una parola chiave, va bene; l’importante è che sia sempre una singola parola e non un frase o un paragrafo. Inoltre evita i riassunti, perché le parole chiave servono a comprimere le informazioni mentre i riassunti tagliano inevitabilmente alcune informazioni.
- struttura schematica o schema, che sfrutta le parole chiave e la grafica (commistione tra testo e frecce, caselle e sfruttano tra di loro una struttura gerarchica). È importante avere uno schema perché gli appunti devono essere rapidi.
- domande esplorative, di approfondimento e che sviluppano l’approccio critico.
- domande applicative. Mi chiedo: cosa ho imparato? cosa mi chiederà il prof all’esame?
- strumenti pratici, digitali o in cartaceo. Scegli quello che ti piace di più anche se si dice che la scrittura cartacea sia più efficace di quella digitale perché quest’ultima può portare a maggiore distrazione.
I 3 metodi per produrre appunti
Metodo Kwl
Inventato dalla prof.ssa Donna M. Ogle, consiste nel creare una tabella con 3 colonne, ognuna delle quali risponderà ad una domanda:
- K = What I already know? Cosa so già? Questa domanda è da farsi prima della lezione o dello studio e serve per richiamare alla mente ricordi, aneddoti, informazioni precedenti in merito all’argomento.
- W = What I want to know? Cosa voglio sapere? In questa colonna puoi scrivere tutti i tuoi obiettivi di apprendimento. Anche questa è un’attività da fare prima della lezione e ti aiuterà a concentrarti su ciò che desideri memorizzare. Durante la lezione tienila sempre sott’occhio in modo da essere sul pezzo.
- L = What I learned? Cosa ho imparato? In questa colonna puoi scrivere una sintesi di tutte le informazioni che hai ascoltato. Ovviamente è un’operazione da fare al termine della lezione e dovrebbe rispondere alle domande della seconda colonna.
Se vuoi approfondire questo metodo, Alessandro De Concini ne parla nel suo articolo “Prendere appunti con il metodo KWL”
Metodo Cornell
Il metodo Cornell per prendere appunti è il metodo più diffuso e utilizzato, è una tecnica di organizzazione e sintesi delle informazioni sviluppata da Walter Pauk negli anni ’40 presso la Cornell University.
Ecco come funziona:
- Preparazione: Prima di iniziare una lezione o una sessione di studio, prepara il tuo foglio di appunti. Divide il foglio in tre sezioni principali:
- Colonna di sinistra (circa un terzo della pagina). Questa sezione è riservata a una lista di parole chiave e ti aiuterà a rivedere rapidamente e a capire l’organizzazione dei tuoi appunti.
- Colonna di destra (circa i due terzi rimanenti della pagina): è la parte più importante dove puoi fare lo schema dei concetti chiavi, annotare i fatti più importanti e gli esempi significativi. Tutto è concesso: frecce, disegnini, note emotive, caratteri diversi, punti elenchi…
- Riga in basso (che occupa la larghezza dell’intero foglio): Questa sezione viene utilizzata dopo la lezione per rivedere e riassumere gli appunti. Puoi anche aggiungere domande e riflessioni finali.
- Durante la lezione: Mentre ascolti la lezione o leggi il materiale, prendi appunti nella colonna principale. Cerca di essere conciso ed evita di copiare tutto ciò che viene detto o scritto.
- Dopo la lezione: Dopo la lezione o la sessione di studio, prenditi del tempo per rivedere i tuoi appunti. Usa la riga in basso per formulare domande o rivedere i concetti importanti. Questo passaggio è cruciale per il processo di consolidamento della memoria e comprensione.
Il metodo Cornell è progettato per incentivare una tua partecipazione attiva durante la lezione e aiuta ad avere un’organizzazione più strutturata delle informazioni.
Tip: in alto al foglio puoi aggiungere una riga con la data della lezione, il nome del prof, l’argomento o la materia…
Metodo Zettelkasten
Il metodo di apprendimento Zettelkasten è un sistema di organizzazione delle informazioni e di apprendimento attivo molto utile quando devi seguire un corso in diretta e hai necessità di rapidità.
Si basa sulla creazione di tanti foglietti (chiamati “Zettel” dal suo sviluppatore tedesco Luhmann, “schede”) e sulla loro interconnessione.
Come funziona:
- Ogni foglietto deve contenere una singola idea, concetto o informazione.
- Tutti i foglietti vanno numerati e possono contenere un riferimento incrociato ad altri foglietti pertinenti.
- Infine devi creare collegamenti tra i vari foglietti
Questo processo di collegamento aumenta la profondità e la ricchezza delle tue conoscenze e, a differenza di un approccio lineare o gerarchico, il metodo Zettelkasten consente un ordine flessibile dei foglietti. Questi possono essere organizzati in base alle relazioni tra i concetti piuttosto che a una sequenza cronologica o gerarchica predefinita.
È particolarmente indicato per coloro che affrontano attività di ricerca o apprendimento complessi e desiderano organizzare e utilizzare in modo efficiente una vasta quantità di informazioni.
Dopo aver prodotto gli appunti: cosa fare?
Una volta terminata la lezione non rimane che sistemare e ricontrollare gli appunti. Ti consigliamo di farlo subito in modo da fissare maggiormente i contenuti appena ascoltati.
Nello specifico ti proponiamo di:
- completare la lettera “L” se hai scelto il metodo KWL
- aggiungere domande se hai utilizzato il metodo Cornell
- creare uno schema immediato per fissare i concetti chiave
- dedicare tempo e calma alla sistemazione degli appunti (non rischiare di perdere le informazioni che hai appena acquisito, evita le full immersion)
- creare un archivio efficace affinché, anche a distanza di tempo, ti ricordi dove hai salvato le informazioni. A questo proposito abbiamo scritto un articolo specifico su come impaginare e archiviare in modo ordinato i tuoi appunti.
Trasforma gli appunti in schema
Per gli argomenti particolarmente difficili è utile trasformare gli appunti in SCHEMA. La differenza tra i due è la qualità: lo schema è più preciso e organizzato e segue delle regole base.
Le 3 tipologie più famose e conosciute di schema sono:
- MAPPA MENTALE, ti da una visione globale ed è ottima per le materie descrittive e discorsive. Per approfondire cosa sono le mappe mentali e come utilizzarle nella tua vita universitaria leggi gli articoli che abbiamo scritto sul blog.
- MAPPA CONCETTUALE, ottima per argomenti tecnici, su step o con processi sequenziali
- SCHEMA LINEARE, anch’esso ottimo per argomenti tecnici, su step o con processi sequenziali
Nessuno schema è migliore degli altri, devi solo scegliere quello più vicino all’argomento che devi studiare e quello che ti è più utile per memorizzare.
L’importante è seguire queste regole base comuni a tutti e tre le tipologie:
- parole chiave + dettaglio tecnico (non utilizzare frasi complete)
- struttura gerarchica (se c’è una dipendenza tra due parole, una va sotto l’altra)
- grafica (frecce, elenchi puntati, caselle, colori..)
- colore (usalo con un senso logico e non solo per bellezza estetica)
- esaustività (deve sostituire le nozioni precedenti, ti deve aiutare a non tornare alle fonti)
- autoconclusività (deve stare tutto in una pagina)
- chiarezza (non “pasticciare” graficamente il tuo schema con cancellazioni o segni… deve essere perfetto)
App per produrre appunti e schemi
Conclusione
Ora che siamo giunti alla conclusione di questo articolo, vogliamo ricordare insieme a te i concetti chiave che abbiamo visto:
- la differenza tra prendere e produrre appunti
- serve un approccio critico e attivo durante la rielaborazione
- gli strumenti chiave che servono per prendere appunti
- i 3 metodi più efficaci per prendere appunti
- come trasformare gli appunti in schema
Ricorda che produrre appunti in modo efficace è il primo passo per un metodo di studio che ti cambierà la tua vita universitaria.
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